Penso che da questa estate 2020 sarà necessario adottare il motto di Alex Langer (1946-1995) per vivere il tempo di vacanza nella post emergenza Covid-19: “più lentamente, più in profondità, con più dolcezza”. Forse potremmo comprendere e riconoscere che le vacanze “mordi e fuggi”, “tutti insieme appassionatamente”, “in luoghi esclusivi ed esotici”, “fortissime e sfrenate”… non erano neanche prima un buon modo di godersi il tempo libero dalle fatiche del lavoro e di ritemprarsi per affrontare meglio le preoccupazioni del quotidiano.
La Diocesi di Fermo, insieme a tutte le Marche, rappresenta un luogo privilegiato per sperimentare e valorizzare un turismo slow, una mobilità dolce, a piedi ed in bicicletta, nella natura ed i piccoli borghi.
Si stanno rimodulando ed elaborando proposte concrete per far ripartire, nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile, il turismo, l’accoglienza locale e il lavoro, la rispettosa fruizione della natura e del paesaggio, nel rispetto del distanziamento fisico, ma con il recupero della socialità, delle relazioni umane. Se queste possibilità ed opportunità avranno un futuro e rappresenteranno una reale opportunità di sviluppo dipenderà dalla vacanza che ognuno di noi sceglierà di fare… quest’anno e i prossimi.
Suggerisco alcune opportunità e possibilità, che sono anche uno stimolo per svilupparne altre…
“Le Marche in Cammino” è un progetto che nasce dall’amicizia di un gruppo di Guide Ambientali Escursionistiche che condividono la passione per la natura e per il territorio in cui sono nate e cresciute: le Marche. Lo scopo del gruppo è quello di promuovere il territorio marchigiano, da scoprire insieme a loro, ai loro racconti, percorrendo a piedi i tanti cammini di più giorni che lo attraversano in lungo e in largo (dal recente Cammino nelle Terre Mutate al Cammino Francescano della Marca, al Cammino Lauretano…) e partecipando alle tante escursioni di un giorno che hanno ricominciato ad organizzare dopo la quarantena: tra colline, falesie, montagne e antichi borghi… per i gusti di tutti e le possibilità di ognuno.
L’armonia tra natura, paesaggi e borghi può essere vissuta anche facendo base in un agriturismo o in un bed&breakfast della costa, della collina o della montagna del nostro territorio spostandosi, in auto (con l’auspicio che il trasporto pubblico si adegui a questa “nuova” idea di turismo, incrementando servizi come l’autobus che collega Civitanova Marche a Frontignano o la “navetta” della Sibilla), visitando paesi e luoghi naturalistici importanti… non dimentichiamo che nelle Marche ci sono: due parchi nazionali, quattro parchi regionali, sei riserve naturali e tantissimo altro.
Un turismo “ad anelli”, come l’approccio scelto per esempio dal Parco nazionale dei Monti Sibillini, permette ai singoli, alle famiglie e a gruppi di amici di “disegnare” cerchi “magici” tra storia, incontri, relazioni e tradizioni, natura e cultura, artigianato e “dieta mediterranea”…
Cerchi come quelli della bicicletta: una riscoperta. Forse non occorreva “scomodare” un campione come Vincenzo Nibali, testimonial per la Regione Marche per il progetto Marche Outdoor, che include 24 percorsi ciclabili organizzati ad anelli; rappresentano un orizzonte che si apre recenti provvedimenti legislativi regionali che valorizzano e regolamentano la “pratica della mountain bike e gestione dei relativi servizi”, che fanno organizzare corsi di formazione per Accompagnatori Ciclo Turistici, che promuovono piste ciclabili, anche nell’ambito della Ciclovia Adriatica, ma anche soltanto “semplicemente” il rinnovato protocollo di intesa per il trasporto delle biciclette sui treni regionali.
L’indice stesso di questo “speciale turismo” della Diocesi di Fermo rappresenta una mappa per itinerari di un turismo lento e profondo, sereno e soave… percorrere la rete dei musei, collegare i “luoghi del silenzio” in cammini di ricerca e “pellegrinare” tra i santuari diocesani rappresentano delle possibilità già praticabili.
Verso questo orizzonte, sono in cantiere, nel nostro territorio, proposte di cammini di meditazione e approfondimento, di ascolto e confronto per “tenere insieme” il tempo ritrovato con la riscoperta di rinnovate relazioni, assopite dal tempo e dalla pigrizia prima ancora che dalla pandemia.
Il turismo, solo se non sarà più assimilato ad un modello di sviluppo economico mercantilistico, ma verrà declinato davvero come “responsabile” e “sostenibile”, potrà aiutare il sistema Paese, ma soprattutto le comunità locali, attraverso processi culturali e politici, costruiti e gestiti insieme e non calati dall’alto, che aiutino a sviluppare un nuovo modello di abitare e presidiare il territorio.
Buone vacanze… più lente, più profonde, più dolci.